di Paola Passoni

Per semplificare, l’intento era quello di progettare una sorta di contenitore all’interno del quale far girare diverse rubriche, in modo da offrire varietà sia in termini di argomenti, che di trattamento. Tra le tante idee ad un certo punto ho proposto un blocco completamente dedicato a sostenibilità e innovazione perché sono argomenti di grande attualità e quindi in grado di catturare l’attenzione del pubblico.

Ricordo che il commento a caldo sulla proposta a tema innovazione è stato estremamente positivo, soprattutto se declinata in soluzioni tecnologiche, che incidono sulla vita quotidiana delle persone. Per quanto riguarda il tema sostenibilità, invece, si è creato un po’ di gelo sull’argomento, in particolare da parte di figure più senior del team di lavoro, che hanno esordito con esclamazioni del tipo “Parlare di ambiente in televisione non funziona e rischiamo un drastico calo degli ascolti se lo inseriamo all’interno del format”.

All’inizio sono rimasta un po’ perplessa, del resto esistono diversi programmi che trattano questo argomento e che raccolgono ascolti molto interessanti, ma non mi sono soffermata più di tanto sul responso dal momento che l’idea comune era quella di progettare un contenitore più variegato. In più si sa che in fase di brainstorming vengono valutate più idee, alcune delle quali passano la selezione mentre altre, per un motivo o per un altro, vengono scartate.

Oggi però sento di voler tornare con i miei pensieri su quell’episodio perché quella decisione ha lavorato in un certo qual modo nella mia testa, fino a farmi raggiungere la convinzione che parlare di sostenibilità in televisione può funzionare.

Mi sono chiesta dunque, “Esiste un modo per affrontare il tema green senza far scappare le persone?”.

La risposta che mi sono data è stata “Sì, lo posso fare legando i temi della sostenibilità all’entertainment”.

Posso utilizzare le regole di ingaggio dell’entertainment per affrontare temi importanti, rendendoli rilevanti per le persone e fornendo loro spunti di riflessione per contribuire a costruire un mondo sostenibile.

“Un mondo sostenibile” … detto così sembra un qualcosa di enorme ed astratto, ma in realtà ha un’accezione talmente ampia da essere estremamente concreto in molteplici aspetti: sostenibile da un punto di vista ambientale, sostenibile da un punto di vista inclusivo, sostenibile da un punto di vista economico, sostenibile da un punto di vista legato alla valorizzazione territoriale.

Con tutta questa ricchezza di spunti, come è possibile non poter realizzare un contenuto che funzioni, un contenuto rilevante per il pubblico? È chiaro che bisogna portare all’attenzione del pubblico questi temi, legandoli saldamente a storytelling ed entertainment, che insieme generano una forza esplosiva perché muovono le persone e danno vita alle discussioni.

Quelle discussioni che alimentano in modo costruttivo le conversazioni, quelle discussioni che si trasformano in azioni della vita quotidiana delle persone … in sintesi quelle discussioni che possono agire da leva culturale verso un modo sostenibile.